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Home Museo 1 Museo 2 Museo 3 Museo 4 Museo 5 Museo 6 SAGITTARIO Marzo 2002 Copertina 3 AlbaFucens

 

 

Nel 1985 il Consiglio d’Europa ha assegnato al museo di Chieti una menzione e una targa al merito, riconoscendolo miglior Museo dell’Anno. Nel 1987 il museo è stato dotato di strutture per disabili e di un apposito percorso di visita loro dedicato. Nel 1992 è stata riallestita in due sale del pian terreno la Collezione Pansa. Nel 1993 è stata allestita la mostra " Gentes et Principes ", che fa parte della attività di esposizione temporanea del museo. Obiettivo prioritario del museo è quello di fornire al pubblico un servizio culturale sempre attivo ed attuale, che possa mostrare, attraverso il museo ed i suoi reperti, anche il prezioso lavoro svolto dalla Soprintendenza. 

 

 

Bronzetto di epoca romana raffigurante Giove con l’aquila

 

Giovanni Pansa era un avvocato dei più stimati, ma nella sua Sulmona tutti lo conoscevano per la  grande passione verso le cose antiche. Acquistava e studiava infatti tutto ciò che di bello il passato poteva offrirgli. Nel 1954 la sua collezione di reperti archeologici giunse in donazione al Museo di Chieti. Due sale vicine espongono oggi il meglio degli oltre 500 reperti raccolti dall ‘avvocato sulmonese.  

 

 

 

Non sempre l’occhio di Giovanni Pausa riusciva a passare indenne attraverso i tranelli di venditori poco scrupolosi, e alcuni dei falsi da lui acquistati, oggi regolarmente esposti, sono testimoni di questo lato del suo carattere due motivi: onorare i vivi o ricordare i defunti. Anche se il loro scopo era quindi assai personale e specifico, in realtà esse fotografano affascinanti spaccati della vita quotidiana, ma anche pubblica, dei millenni passati. Ricca di spunti la lettura delle lapidi romane esposte tutt'intorno alla grande scalinata di Villa Frigerj.

 

 

Vaso raffigurante giovani intente a pettinarsi  

e truccarsi, esaltando le gioie della femminilità  

 Lapide condedica, rivolta ad una coppia di nobili teatini.

Ci parla del restauro dell'acquedotto di Chieti

 

 

Gli antichi culti imponevano di dotare il defunto di tutto quel che poteva servirgli nel suo viaggio verso l’oltretomba. Cibo, vestiti, denaro, non potevano mancare al suo fianco, così come i simboli del suo ruolo sociale: attrezzi da lavoro se artigiano, armi, elmo e corazza se guerriero, gioielli e cosmetici se donna. Gran parte di ciò che sappiamo sugli antichi popoli dell’Abruzzo ci viene raccontato dalle loro sepolture, che restituiscono agli archeologi una eccezionale varietà di oggetti anche di uso quotidiano. Il letto funerario di Amplero. Si tratta di un vero e proprio letto destinato al riposo del defunto, costruito in legno ed interamente rivestito di avorio intarsiato, un oggetto di unica bellezza, da poco perfettamente restaurato. La sua grande delicatezza impone temperatura e umidità costanti, nonché controlli frequenti,accorgimenti essenziali per evitarne la rapida rovina

 

 

 

 

Spilloni d'osso intarsiati con busti di donna, usati per fermare i capelli in acconciature di grande fantasia. Il tipo di pettinatura, evolutosi continuamente nel corso del tempo, è utile per datare le antiche raffigurazioni femminili.

 

 

 

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